Faenza nel fango
2 maggio, una prima esondazione del Lamone ha messo in difficoltà gli abitanti di Faenza.
Molte famiglie rimaste senza niente, abitazioni inagibili causa fango e acqua, in alcune zone fino ai tetti, vetture allagate fino al tetto, come alcune moto rimaste completamente sommerse.
Poi il 16 maggio, una seconda piena ha aggravato la situazione allagando una zona molto più estesa di Faenza, interi quartieri allagati. Un disastro che ha interessato una vasta zona dell’Emilia Romagna, con Bologna colpita dalla piena del Reno, Faenza, Forlì, Cesena, fino a Pesaro.
La Protezione Civile, insieme ai Vigili del Fuoco, sono intervenuti con gommoni ed elicotteri per aiutare
le famiglie rimaste imprigionate nelle loro abitazioni, lavorando fino all’alba senza sosta.
Non tutte le famiglie in città hanno subito danni, e chi può è accorso ad aiutare chi avesse bisogno: anche noi, ci siamo attivati ed abbiamo fatto la nostra parte.
Stivali in gomma, guanti e antipioggia, visto che continuava a piovere. Così, camminando per le strade del centro per arrivare a destinazione abbiamo incontrato decine di ragazzi che, come noi, correvano ad aiutare chi avesse bisogno lungo le strade.
È domenica, andiamo da amici in difficoltà.
Mentre salivamo dai garages, nel piano interrato, con un carrello carico di detriti, una comitiva di ragazzi si offre di collaborare.
È perfetto, iniziamo a lavorare insieme a loro per fare spazio tra fango e oggetti danneggiati, e percepisco l’accento non del posto.
La domanda sorge spontanea, quando chiedo da dove vengano mi rispondono “Fano”.
Fantastico, sono partiti insieme per aiutare, come tante altre persone. Mi raccontano che in settembre avevano raggiunto Senigallia(AN), dove una alluvione altrettanto devastante aveva travolto molte abitazioni.
Sono animati da solidarietà, senso civico, responsabilità. Tanti, veramente tanti ragazzi, che coi loro mezzi hanno raggiunto Faenza per dare il loro contributo e migliorare la situazione.
Li ammiro emozionato assecondare le nostre esigenze, in un momento di dolore e confusione.
Clarence