“Marquez? Difficile portarlo in Ducati”
L’amministratore delegato della Rossa spiega qual è il segreto del dominio: “Siamo come una famiglia”
Dominio Ducati assolutamente completo in questo inizio di stagione di Motogp. Nei primi 5 posti della classifica generale, ci sono ben quattro moto della scuderia, tra ufficiali a satelliti. In testa Pecco Bagnaia (Ducati ufficiale), poi Jorge Martin (Ducati Prima Pramac), Marco Bezzecchi (Ducati Mooney Vr46), quinto Johann Zarco (Ducati Prima Pramac). Il Corriere della Sera ha così intervistato Claudio Domenicali, l’amministratore delegato della Ducati.
Il numero uno prova innanzitutto a svelare il segreto di questo grande successo: “Passione, prestazioni e famiglia. Perché qui dentro ci sentiamo dentro a una famiglia. Sappiamo di avere una squadra ufficiale forte, così come i nostri team clienti, ma non ci aspettavamo un dominio del genere in MotoGP. Noi abbiamo fatto un passo avanti, ma sono mancati gli altri. Credevo che Marc Marquez e Fabio Quartararo sarebbe stati i nostri rivali, invece non sono stati capaci nemmeno di andare forte come l’anno scorso. Anche l’Aprilia ha reso meno rispetto a quanto aveva mostrato nei test. Solo Ktm vive una bellissima stagione”.
Al di fuori ci si organizza per ridurre il gap con la Ducati, tanto che è nata l’idea di concedere aiuti alle Case giapponesi per recuperare terreno. Domenicali non è contrario: “Sull’argomento provo sensazioni miste, anche noi abbiamo interesse a un campionato combattuto con tanti costruttori presenti. Non c’è una chiusura di principio nel rivalutare il sistema delle concessioni. L’importante è farlo con equilibrio, altrimenti sarebbe troppo facile. In qualche modo è anche un riconoscimento allo straordinario lavoro della Ducati. Siamo favorevoli a un Mondiale spettacolare che generi interesse”.
Marc Marquez, argomento fortemente d’attualità: “Sarebbe molto complesso e difficile portarlo in Ducati, in qualunque situazione. Alla prima gara dell’anno Marquez era in pole dopo un inverno complicato. Poi con certi comportamenti è arrivato troppo al limite, però rispetto ai suoi compagni di marca faceva la differenza. Al Sachsenring, su una pista amica, aveva aspettative alte. E invece ha dovuto gestire una situazione imprevista, è caduto cinque volte. Ha avuto un cedimento, va compreso e rispettato. Spero di ritrovarlo presto come avversario”.