MotoGP, a Spielberg Bezzecchi a caccia di un riscatto e della… tripla corona
Marco Bezzecchi in Austria ha già vinto in Moto3 e Moto2, ora insegue la vittoria in MotoGP: le prospettive del pilota della Ducati tra pista e mercato.
Lo scivolone di Silverstone gli ha rovinato le mini ferie di ferragosto, ma Marco Bezzecchi ha una meravigliosa idea in testa per puntare a ribaltare la situazione: vincere a Spielberg nel week-end alle porte, riprendersi la seconda piazza nella classifica del mondiale piloti e diventare il primo di sempre a trionfare sul circuito austriaco in tutte e tre le classi del motomondiale. Perché dopo aver vinto nel 2018 in Moto3 e aver centrato due vittorie nel 2020 e nel 2021 in Moto2, adesso non resta che salire sul gradino più alto del podio anche in MotoGP. Una motivazione più che sufficiente a spingere Bez verso una reazione immediata, di pancia oltre che di nervi, che in qualche modo possa cancellare lo zero incassato nella domenica di Silverstone e rilanciare le sue quotazioni anche in chiave iridata.
Bezzecchi, un occhio in pista e un altro al mercato
Debita è la premessa: nessuno ha chiesto a Marco di vincere il mondiale, ma è chiaro poi che se dovesse trovarsi nelle condizioni di farlo non si tirerebbe per questo indietro. Dopotutto Bezzecchi non ha una Ducati ufficiale da montare, ma la versione 2022 (con i dovuti aggiornamenti) assegnata al Team Mooney VR46 ha dimostrato di funzionare, eccome. Tanto che in queste settimane si fa un gran parlare delle prospettive future del Bez, che per quanto fatto vedere in questa prima parte di stagione meriterebbe eccome una chance per salire su una moto ufficiale, con Ducati che ha “promesso” per l’anno prossimo due esemplari da assegnare al Team Pramac, mentre al team guidato da “Uccio” Salucci (l’amico del cuore di Vale Rossi) passerebbero le moto 2023 con relativi aggiornamenti.
Una prospettiva che, come dimostra l’andamento della stagione attuale, non è necessariamente una condanna a restare a guardare gli altri spartirsi podi e vittorie, ma che comunque non garantirebbe a Bezzecchi tutti gli sviluppi in tempo reale. Per questo radiomercato da tempo continua a insistere sulla possibilità concreta di vedere il romagnolo spostarsi nel Team Pramac accanto a Jorge Martin (col quale se la batte per il ruolo di antagonista principale di Bagnaia), con Johann Zarco indiziato a fargli posto (direzione Yamaha?) e Franco Morbidelli pronto ad essere “ripescato” nel team VR46 dopo la fine del suo rapporto con la factory ufficiale Yamaha.
Per Bezzecchi finora un’annata da urlo
A Spielberg, su una pista amica che conosce come le sue tasche, il Bez vuol tornare a fare la voce grossa e lasciarsi alle spalle le voci di mercato. Non s’è nascosto dietro le solite parole di circostanza, ma anzi ha tirato dritto per la sua strada: “Qui ho vinto già tre volte nelle due classi inferiori e mi piacerebbe tanto farlo anche nella classe regina. Poi dopo la scivolata di Silverstone la voglia di tornare in pista è fortissima e le motivazioni non mancano: avrei voluto farlo già il giorno successivo e questa lunga attesa non ha fatto altro che convincermi ad andare ancor più oltre i miei limiti. Non vedo l’ora che arrivi venerdì mattina per cominciare col primo turno di prove”.
In classifica Marco è attardato di 47 punti da Bagnaia, ma ne restano da assegnare ancora 407 negli 11 gran premi che mancano al termine della stagione (in Austria si correrà il decimo, arrivando al giro di boa). Le vittorie ottenute a Termas de Rio Hondo e a Le Mans, unitamente al terzo posto ottenuto all’esordio a Portimao e al secondo posto conquistato ad Assen, lo hanno lanciato in una nuova dimensione, tanto da essere considerato alla stregua della vera rivelazione dell’attuale campionato. Di conseguenza, le voci legate al suo futuro si sono fatte ancor più incessanti, con tanti team pronti a capire quelle che potrebbero essere le mosse a breve e lunga scadenza.
Spielberg, il Bez a caccia di un risultato storico
A Spielberg Bezzecchi penserà solo a rimediare all’errore di Silverstone, ma non è escluso che possa anche annunciare quella che sarà la sua prossima destinazione: l’idea di restare in VR46 va per la maggiore, anche perché il feeling con il capotecnico Matteo Flamigni è davvero notevole e Marco non vorrebbe separarsi dal suo mentore. Va da sé che sulla decisione del romagnolo potrebbe pesare anche l’eventuale decisione di Ducati di aggiungere un’altra moto ufficiale alle 4 già presenti in griglia, che potrebbe servire anche a convincere Salucci a non rinunciare ai motori della casa di Borgo Panigale.
È risaputo come da mesi Yamaha stia provando a convincere il team legato a Valentino Rossi di scegliere i propulsori giapponesi a partire dal 2025. Oggi lasciare Ducati per la casa di Iwata può apparire alla stregua di una pazzia, risultati alla mano, ma le cose nel mondo dei motori cambiano in fretta. Quel che non cambia, però, è spesso il feeling tra un pilota e determinate piste. Ecco perché Bezzecchi a Spielberg vuol tornare a dettare legge. E stavolta una vittoria lo spedirebbe dritto nella storia.