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Qualcuno ha detto motoscampagnata?

Per quelli che non sono riusciti a venire si può immaginare di cosa parliamo quando diciamo motoscampagnata?

Partiamo dall’ inizio perché è giusto che vi racconti che non sono un fuoristradista e che la cosa mi ha stuzzicato perchè sono stato coinvolto da Giovanni, il promotore numero uno dell’ evento, durante i vari meeting organizzativi.

Ho sempre preferito la vita comoda e la moto la porto sull’ asfalto per fare qualche scorribanda al ristorante con gli amici  e scambiare quattro chiacchiere “da bar”.

Nel gruppone degli organizzatori ci sono anche Mauro e Alberto che sono da sempre appassionati motociclisti e che tracciano strade completamente inimmaginabili su percorsi tradizionali. Proviamo a raccontarla meglio: stai percorrendo una strada che hai già visto mille volte e, ad un certo punto, si volta su una strada in mezzo al nulla che ti mette alla prova nelle abilità di guida.

Giovanni si fa trascinare volentieri in queste avventure tanto da preparare un’ Africa Twin total black con gomme tassellate e una carenatura al limite della legalità. Addirittura c’è una rete nera cordonata spessa che ricopre la sella e che ancora devo capire a cosa serva (forse ci attacca i trofei che trova in mezzo alle campagne che riesce a solcare).

 

L’ Africa Twin così tappata viene immediatamente soprannominata Furia Buia in analogia del famoso film Dragon trainer dove un drago ferocissimo viene ammansito da un giovane che lo cavalcherà in mille avventure.

Torniamo a noi. Mi convincono che posso sicuramente fare la “coda” di un gruppo che verrà formato in apertura del motogiro in modo da portare in tutta sicurezza i partecipanti fino a destinazione.

Ma che moto potrei utilizzare perchè, non essendo un fuoristradista, ho una moto totalmente inadatta al percorso. E quì parte la genialata di Giò che mi mette in mano un’ Africa Twin con DCT (cambio automatico della honda per chi non lo sapesse) per portare a termine la missione.

Prima prova il giovedì antecedente l’ evento per controllare il tracciato e vedere se potevo reggere il passo (considerate che gli altri sono tutti esperti). L’andata tutto ok anche se ho faticato un pò a trovare il mio equilibrio; devo solo ringraziare la moto che mi ha perdonato tutto anche perchè la tecnologia è tanta roba soprattutto per chi è alle prime armi sullo sterrato. Il ritorno è stata acqua a catinelle!!!

E’ un periodo dove il meteo è veramente variabile e ci siamo cuccati una tempesta in piena regola con secchiate d’acqua e anche un pò di grandine. Il bello è che alla mattina c’era un sole da paura e non ci aspettavamo un ritorno così violento tanto che io e Giovanni non avevamo l’ antipioggia. Erano veramente tanti anni che non provavo una sofferenza così e quindi mi sono preparato al peggio per l’evento del sabato.

Sabato mattina alle 8:10 siamo già in concessionaria Estense Motori dove iniziano ad arrivare tantissime moto e anche qualche furgone che scarica delle honda con pneumatici tassellati. Il timore del maltempo non ha fermato nessuno! Tutti pronti a sfidare le condizioni avverse di meteo e percorsi.

Sono veramente tantissimi quelli che hanno deciso di mettersi alla prova. Alla fine decidiamo per dividere in alcuni gruppi con la discriminante della capacità di guida e tipologia di mezzo utilizzato. C’è il gruppo dei tassellati, quello con pneumatico mix e quello che decide di fare il percorso stradale.

Dopo aver effettuato le iscrizioni iniziamo a partire in modo ordinato e con gli interfoni accesi per poter coordinare il giro nelle perdute strade di campagna. Accendiamo i navigatori e tutto è sotto controllo.

L’evento fa parte del circuito di promozione del Mototurismo promosso in provincia dalla nostra ASD Due Ruote e da tutto il supporto di UISP Ferrara.

 

Le strade sono più o meno come le avevo viste qualche giorno prima e sento di avere già più confidenza con l’ Africa tanto che a tratti apro anche il gas più del solito con la ruota posteriore che mi segue in piccole derapate. Il DCT ha un controllo perfetto sul regime motore e, nei casi più estremi, mi basta toccare una levetta per scalare una marcia e renderla più aggressiva. Non so se l’ ho già detto ma non ho le ruote tassellate e i controlli elettronici nella modalità fuoristrada fanno un gran lavoro. La moto va sempre dritta nonostante la mole il peso è sempre ben bilanciato. Gran Ferro.

Proviamo a raccontare la motoscampagnata in modo molto pratico: come dicevo prima stai percorrendo una strada urbana tradizionale e il navigatore ti convince a girare per una strada sterrata o ghiaiata, prendi qualche buca forse una o due pozzanghere poi erba erba erba e ancora buche pozzanghere fossi e dossi poi … ritorni su una stradina asfaltata stretta che confluisce in una urbana o extra urbana e poi il navigatore ti ributta dentro la strada sterrata e il gioco ricomincia … ah noi siamo passati anche in mezzo ad un boschetto per non farci mancare niente.

Ci troviamo tutti in una tappa intermedia a Migliarino nella zona attracco canoe. Cavolo ci saranno un centinaio di moto, quest’ anno c’è stato un eco veramente tosto. I primi ad arrivare sono gli stradali capitanati da Frenk che ha fatto non so quanti kilometri per far conoscere le zone più remote della bassa ferrarese. In coda c’era Daniele esperto navigatore che porta sempre l’ occorrente per vestire le guide ben riconoscibili con i giubbotti gialli fluo.

In concomitanza con il motogiro arrivano anche i tassellati guidati da Riccardo e Stefano che sembrano usciti dalla Dakar. Effettivamente loro fanno il fuoristrada di abitudine ed è giusto che abbiano una marcia in più durante questi eventi.

A Migliarino ci aspetta lo staff di estense motori con un ristoro a base di salame, coppiette ferraresi, pinzoni e pizza. Ci voleva un bel ristoro dopo tutta questa strada e poi ci siamo riuniti tutti i gruppo.

Ripartiamo, sempre a gruppi, per affrontare l’ altra metà del percorso. Bene o male le difficoltà sono analoghe a parte il fatto che andando verso il mare la strada diventa più sabbiosa ed è più complesso tenere il ferro in equilibrio. Ad un certo punto arriviamo verso una località denominata Marozzo dove era appena piovuto; alcuni davanti a noi hanno anche preso due gocce ma che sono nulla rispetto a ciò che abbiamo patito durante la prova del precedente giovedì.

A Marozzo la campagna era veramente proibitiva e le moto scodinzolavano a destra e a manca tanto da convincere alcuni motociclisti ad andare a passo d’uomo.

Poi ripartono gli stradoni di campagna larghi con grandi pozzanghere per fare l’ ultimo bagno prima di arrivare a Spina.

La Meta, il miraggio, Bagno Marrakesh che ci ospita un una lounge rialzata dove c’è un aperipranzo allestito e concordato grazie al contributo di Estense Motori con birra a fiumi per le gole che si sono seccate con la sabbia degli sterrati.

Presente l’ associazione AGIOP che si occupa di sostenere le famiglie dei bambini ricoverati presso i reparti oncologici degli ospedali a cui è stato donato un assegno di 640€ grazie alla partecipazione di tutti i motociclisti.

A tutti i partecipanti che sono riusciti ad arrivare fino in fondo è stato consegnato in premio una medaglia d’oro in onore al grande sacrificio per giungere a destinazione ed al successivo per lavare la moto …

Last but non least volevo ringraziare il nostro sponsor tecnico Liqui Moly per il supporto con i suoi prodotti per la pulizia e la lubrificazione di tutte le componenti della moto che vanno ripristinate dopo questo sacrificio fangoso.

 

 

 

il link a tutte le foto dell’evento su facebook:


 

 

Un caro saluto e ci rivediamo il prossimo anno per la 3 edizione – 2025

 

Inca 

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